Corpi sottili e chakra: cosa sono
Quando pensiamo all’essere umano, la nostra mente tende ad immaginare un corpo fisico, trascurando cosa sono i corpi sottili e chakra.
La concezione che abbiamo dell’essere umano influenza in modo importante l’idea che abbiamo di noi stessi e del nostro funzionamento. Di chi siamo, di come siamo fatti, di cosa possiamo fare.
Quello che sembra scontato ai nostri occhi, e che ci viene insegnato a scuola, non lo è per altre culture e tradizioni filosofiche. Nella tradizione indiana infatti, l’essere umano è visto come l’insieme di più corpi sottili e chakra, dei quali il corpo fisico, quello visibile, è solo uno e non certo il più importante. L’insieme di questi corpi sottili è denominato “Aura”, ed è corretto dare un nome a questo insieme, in quanto i vari corpi lavorano all’unisono e sono interdipendenti, senza essere tuttavia separati.
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Il corpo fisico
Del proprio corpo fisico ognuno ha chiara percezione, è l’insieme di organi, ossa, pelle e muscoli. Quanto rientra nel corpo fisico non ci differenzia in maniera quantitativa dagli animali, verso i quali abbiamo il vantaggio di sapere usare in modo più complesso la parte cerebrale, di cui anche loro sono provvisti.
Quello che possiamo percepire con i sensi è materia, se invece degli occhi utilizziamo il microscopio o il telescopio, ci rendiamo subito conto che la materia supera la nostra percezione sensoriale. La distanza tra gli atomi rende la materia meno compatta di come non sembri, e quello che non è composto da atomi sfugge sempre di più alle strumentazioni che l’uomo con i secoli ha costruito per osservare e misurare il mondo.
Il corpo eterico
Oltre il corpo fisico, esiste un corpo fatto di energia vitale molto densa (prana), la forma di questo corpo sottile è identica a quella del corpo fisico ma la sua dimensione è di alcuni millimetri superiore. Questo corpo sottile è solitamente chiamato doppio eterico, o corpo eterico, ed è molto facile da vedere anche ad occhio nudo, utilizzando buone condizioni di luce e un po’ di pratica.
Alla vista, il corpo eterico sembra un alone luminoso emanato dal corpo fisico, come se il nostro organismo fosse una lampada a bassa intensità. I corpi sottili esterni sono sempre meno visibili ad occhio nudo, più si procede dal corpo fisico verso quello spirituale, più le energie si fanno rarefatte.
Gli strati di energia sono quindi sempre più estesi e sono più arrotondati, seguono quindi molto meno il contorno, la silhouette del corpo umano. La salute di questo corpo energetico è direttamente collegata alla quantità e qualità dell’energia vitale dell’individuo: a questo livello sono immediatamente individuabili zone di blocchi (carenza energetica) o zone di accumulo (solitamente visibili intorno a ferite o traumi, dove l’energia si addensa per facilitare la guarigione).
Il corpo emozionale
Intorno al doppio eterico troviamo il corpo emozionale (o corpo astrale), questo è più esteso e più arrotondato e contiene le energie emotive dell’essere umano. Viene anche chiamato corpo del desiderio, per descrivere in modo più semplice la tipologia di frequenze che vengono organizzate in questo corpo sottile.
Le emozioni che proviamo emettono una frequenza, una vibrazione, questa viene emessa e trasmessa intorno a noi e ha una densità, una rarefazione, maggiore del prana che ci circonda e meno dei nostri pensieri. Da subito è importante non immaginare gli strati dell’ aura come delle barriere immobili: queste sono invece permeabili e i loro confini aumentano e diminuiscono in modo dinamico.
C’è interazione tra i sistemi energetici, un pensiero si può associare a un sentimento e generare emozioni che a loro volta possono riscaldare o raffreddare alcune aree del corpo, provocando malesseri o benesseri. Questa percezione a sua volta può generare altri pensieri e altre emozioni.
All’esterno del corpo emozionale troviamo il corpo mentale. Come le emozioni anche i pensieri hanno una frequenza, ancora più rarefatta delle emozioni.
Il corpo mentale
Il corpo mentale si trova ancora più distante quindi dai confini del corpo umano. In questo campo energetico sono contenute le funzioni e le energie della sfera psichica. Ogni pensiero trasmette una frequenza vibrazionale e siamo sempre avvolti dal campo energetico creato dai nostri pensieri. Interagendo con gli altri, i campi di ognuno di intersecano e queste vibrazioni possono essere percepite. Non si tratta di lettura del pensiero, ma di percezione di frequenze. Ogni tanto ci rendiamo conto che qualcuno ci sta guardando anche se siamo voltati, ci rendiamo conto che succede qualcosa di strano nella mente dell’altro, anche se non lo conosciamo bene. Le nostre energie mentali non solo sono trasmesse all’esterno, ma il corpo mentale è in grado di elaborare le energie mentali altrui.
Il corpo spirituale
Ancora più esteso è il corpo spirituale (o corpo causale). Grazie a questo corpo sottile siamo in grado di accedere alla connessione con il tutto, a superare le idee astratte e le forme di identificazione. In conseguenza allo stadio evolutivo della persona ci sarà una minore o maggiore consapevolezza di queste energie, che sono però presenti in tutti quanti. In alcune classificazioni questo è chiamato corpo Buddhico, termine che potrebbe trarre in inganno e far pensare che questo genere di sfera di energia ad alta frequenza sia raggiunta solo da alcuni eletti.
Questo è assolutamente falso: ogni essere umano ha un corpo spirituale, immortale, in cui è trascritto tutto il suo percorso evolutivo e il suo karma.
Questo campo energetico è collegato alla nostra natura primaria (o Sé superiore) e permane tra le varie incarnazioni, non si dissolve con la morte del corpo fisico (al contrario degli altri corpi sottili che esistono per tempo limitato). L’essere umano tramite il suo corpo spirituale può relazionarsi con l’universo e con il Divino.
Altre classificazioni
In varie tradizioni e classificazioni teoriche esistono altri corpi sottili, e relative sfere di interazione. Ci sono trattati che descrivono altri livelli oltre il corpo spirituale (come il corpo Atmico per esempio). Altre ancora suddividono in più parti i corpi sottili prima elencati, troveremo quindi un corpo mentale inferiore per il pensiero razionale e un corpo mentale superiore per il pensiero astratto, e così via.
Bisogna sempre ricordare che tutte le classificazioni sono una semplificazione e una schematizzazione di una realtà che è troppo complessa per essere tradotta in parole semplici, e che ha aspetti che variano da persona a persona.
Spesso per cercare di rendere questi concetti a portata di tutti si trascurano degli aspetti fondamentali che portano a creare miti e immagini completamente sbagliate, prima tra tutte l’idea che sia il corpo fisico la fonte dei corpi sottili e dei chakra.
Il percorso dell’energia
Nella visione antropocentrica siamo portati a pensare che sia il corpo fisico ad emanare le energie che formano l’aura. Sono molto comuni le raffigurazioni dell’aura umana, dove i corpi sottili vengono rappresentati come dei contorni sempre meno precisi del corpo. Risulta quindi naturale pensare che tutte le energie dei corpi energetici fuoriescano dal corpo, no? Le cose stanno in modo esattamente opposto.
Ogni essere umano è parte del tutto, e nel tutto esiste la massima rarefazione dell’energia e la massima frequenza. L’origine è il punto di partenza e la materia è il punto di arrivo, non il contrario. Dall’unione si addensa l’energia fino ad arrivare ai corpi animici, che procedendo il processo di solidificazione raggiunge gli strati dei corpi sottili spirituale, mentale, emozionale, eterico e poi, solo alla fine, fisico. Siamo prima di tutto esseri di luce, e solo al termine del ciclo, esseri di carne e ossa.
Quell’involucro fisico che possiamo osservare e toccare non è il primo e non sarà l’ultimo, mentre la nostra matrice energetica superiore continuerà il suo percorso attraversando questa e altre dimensioni temporali e fisiche.
Centri energetici sottili
Per confondere le idee ai lettori, è stato introdotto uno schema dei chakra (i centri energetici del corpo umano) che viene raffigurato con il disegno di sfere colorate collegate a vari punti del corpo. Nella tradizione letteraria ci vengono descritti i chakra come vortici di energia che si occupano di una certa parte del corpo, di certe ghiandole, di certe funzioni. Ogni chakra è collegato agli altri da alcuni canali energetici principali e altri secondari.
Possiamo quindi trovare il primo chakra, Muladhara, ubicato nel perineo, abbinato al colore rosso mattone, il quale gestisce le ghiandole surrenali e le attività sessuali nell’aspetto legato alla riproduzione e le funzioni collegate al radicamento, all’esistere e all’appartenere al mondo, alla sopravvivenza e al sostentamento materiale.
Attraverso una connessione diretta il primo chakra si connette al secondo, che a sua volta si connette al terzo etc. Analizzando le immagini che raffigurano i chakra vediamo queste ruote colorate, collegate da un tubo centrale, e due altri canali che si intersecano come serpenti percorrendo cammini opposti.
Il funzionamento dei chakra
La realtà è che i chakra non risiedono in una zona o area del corpo fisico: sono motori energetici connessi con tutti i corpi sottili, energie che interagiscono tra loro in maniera dinamica. Pensare che il quarto chakra sia come una lampadina verde dentro il cuore, che si accende quando proviamo dei sentimenti o quando la zona dei polmoni o dei ventricoli ha delle problematiche, non è solo una semplificazione, ma uno stravolgimento del funzionamento delle energie sottili, che porta le persone a creare un modello bioenergetico che non facilita a prendere familiarità quotidiana con la propria natura di luce, rendendo più difficile iniziare a percepire ed essere consapevoli di sé e degli altri.
Superare le leggende e le classificazioni delle varie tradizioni è oggi importante per raggiungere una consapevolezza delle proprie energie che sia più naturale, meno fantasiosa, più utile per iniziare a prendere confidenza e sperimentare, imparando ad usare la propria energia, attraverso l’equilibrio dei corpi sottili e chakra, nella vita di tutti i giorni.
Conclusioni
Da molto sono maturi i tempi affinché si esca dal mito, approfondendo la consocenza dei corpi sottili e chakra e accogliendo l’utilizzo quotidiano del proprio corpo di luce. Non solo, ma una serie di concetti teorici che non sono d’aiuto per chi si è risvegliato dall’identificazione con il proprio corpo (io sono quello che vedo), ha superato l’identificazione con le emozioni (vivo perché sento, perché amo), ha vinto la battaglia con l’identificazione con la mente (penso quindi sono e sono i miei pensieri). Anche l’identificazione con lo spirito è qualcosa da poter superare (sono quindi sono), ma non tutti i gradini si devono superare in una vita sola, per questo facciamo molti giri di giostra.
Wonderful views on that!
I didn’t know that.